Pensiero acrostico… Saudade

Pensiero Acrostico... Saudade

Pensiero Acrostico... Saudade

Silenzio a sussurrar dolce nostalgia
Assenza tanto presente nell’anima
Un mix di tenerezza e solitudine
Distanza che accarezza dentro il cuor
Amore profondo inciso nell’anima
Dolore dolcemente balsamico
Eterno attimo di profondità.

Miriam Da Costa

 

La lingua dell'anima

La lingua dell'anima

 

Fin dalla tenera età che cerco il dolce soffio delle parole che donano vita al profondo sussurro dell’anima, ma… ho ancora mille pensieri collegati al milione d’ emozioni sintonizzate con il miliardo di sentimenti, che ancora oggi non trovo il linguaggio per definirli e tradurli perfettamente. A volte il mio pensiero è soltanto una brezza, che appena sfiora i piccoli rami e le foglioline dell’albero del mio essere. Per la sua radice, il mio miglior pensiero non respira ne mangia vocaboli, ma germoglia l’essenza della parola, è per questo che fra tutte le certezze in parole che penso di possedere, la maggiore fra tutte, è che nulla di quel nulla che sono sarei se le parole non esistessero. L’anima mia ha tanto da dire ma… non ha ancora trovato la lingua umanamente possibile per esprimersi in tutta l’immensità della sua essenza. A volte mi sento l’anima come fosse il magma del vulcano, le parole che scrivo sono appena le sue lava.

Miriam Da Costa

Dolce tristezza e falsa allegria

Fra le due preferisco e scelgo la prima.
E’ molto difficile essere veramente allegri in questo mondo,
e credo che le persone che ostentano grandi allegrie
in fondo, cercano di nascondere il velo di tristezza
nelle profondità dell’essere.
Per me, essere dolcemente triste è essere qualcosa di più,
molto di più.

Miriam Da Costa

La Signora Anziana

La Signora Anziana

La Signora Anziana

 
Ho conosciuto un’anziana signora che aveva lo sguardo pieno di dolce saggezza di chi aveva sofferto e pianto troppo.
Ascoltava l’urlo del mondo ubriaco di prepotenza e rispondeva con melodiosi sussurri stracolmi d’umiltà.
Camminava con lenti passi sereni di chi fretta non ha mai avuto in mezzo al correre disordinato della gente disperata.
Non sapeva leggere e né scrivere ma ha saputo vivere serenamente in pace ogni pagina del grande libro chiamato vita.

Miriam Da Costa

Quella Strada Della Mia Infanzia

 

Quella Strada Della Mia Infanzia
Quella Strada Della Mia Infanzia

Per le persone che passavano fra i pali di luce e buche di quella strada
La brezza dell’aria nulla più era che qualcosa di diverso e da ignorare
I marciapiedi sporchi e dimenticati per la fretta
Nemmeno si notava una pozzanghera d’acqua piovana
Quando un scalzo e calloso piede passava
Ammirato per la ricchezza dei cementi millenari dell’Era Imperiale
Chiedeva permesso alle impronte lasciate dalle scarpe dei frettolosi “signori” passanti
Le manine dei bambini
Erano le uniche ad accostarsi per terra in quei grandi marciapiedi
Manine avide di giochi
Manine avide di stringere un’altra mano
E sopratutto un cuore
Manine avide per una “passeggiata” in bocca
Con un dolce o piatto di riso e fagioli
Bambini dimenticati e ignorati che giocavano
Giocavano ovunque
Giocavano e frugavano nei bidoni di spazzatura
Facevano a gara per vedere chi era più bravo
Capace a frugare e “rubare” più “cibo” possibile
Ogni bambino doveva misurarsi
Misurarsi con la ignoranza dei grandi
In ogni bidone ed in ogni angolo della strada
Frugando
Come grandi cercatori di tesori
Trovavano nella benedetta strada
Il loro letto
La loro tavola
La loro famiglia
E le loro carenze con la strada condividevano.

Tempo fa sono ritornata in quella strada che un tempo fu mia casa
Fra i pali di luce alti come antichi alberi
In ogni mio passo mi incontravo sempre più vicina ad un universo sempre più egoista
Ho incrociato una folla senza visi
Ho incrociato bambini come “bestie” per strada
Ho visto vetrine colorate e piene di cibi e cose varie per cani
Ma quando ho visto una bambina che giocava con un cartone
Giocava a costruire la sua casa
Mi sono fermata
Mi abbassai e la guardai negli occhi
Uno sguardo offuscato sotto un sole potente
Quasi mi sono persa in quella strada conosciuta
E mi sono specchiata in quello sguardo sconosciuto.
L’ ignorante ed incivile burocrazia non mi ha permesso di prendermi cura di lei
Ma sono tornata con lei nel cuore.

 Miriam Da Costa

… Ammirando il mare…

AMMIRANDO IL MARE...

AMMIRANDO IL MARE...

Sono qui
Guardo il mare e…
Onde si formano nel suo remoto mistero
… Osservo le barche che ondeggiano nell’orizzonte
Sento la brezza accarezzare il mio viso
E qui rimango guardando il mare
Questo mio tempo è così prezioso!
Sono stata presentata alla bellezza dispari
In un attimo eterno di serenità
Mentre amo ed ammiro il mare
Onde si delineano in questa simbiosi
Profondo e dolce mistero
Mentre guardo il mare
Lui mi avvolge in essenza e…
Poesia
Non posso che adorarlo!

Miriam Da Costa

Composizione linfatica

COMPOSIZIONE LINFATICA

COMPOSIZIONE LINFATICA

Dietro nostra retina

Un infinito mondo

Dentro ogni sguardo

Nostre dita

Grovigli nei fili

In sintonia

Capelli

Peli

Pelli

Sogni

Melodia dolce

Tessendo Arte

Dipinto poetico

Nostra stanza

Sguardi

Abbracci

Anima

Fame

Labbra

Lingue

Sete

Paradiso

Da baciare

L’Eden

Da leccare

Nostro palco

Albero di passione

Frutto d’amore

Noi

Radici e rami

Germogli

Sciolti negli atti

E ne ci penso più

E ne voglio altro

Abito nel tuo tronco

Parasita della tua carne

Desiderio

Sanguisuga della tua vena

Ardore

Tutto per albeggiarmi in te

Gocciolando versi

Tua

Intromissione permessa

Nuda

Poesia promessa

Linfa.

Miriam Da Costa

Puntini, Punti e Punto.

 

PUNTINI, PUNTI E PUNTO.

Non esiste eternità maggior

Trasformazione

Corpo ad anima

Verbo in poesia

Dolce brezza

Ed io sarò ricordo

Versi e parole

Chissà

Semplice euforia di scrivere

Pensar nella mente

 – Serenamente riflessiva –

L’interrogazione è un gancio appeso

Nel cuore della gola

Della vita

Della morte

A secondo…

Di come viene concepita…

Ingoiando punti finali

Pillole di storia

Ognuno di noi

La sua.

Ed  io sarò roccia spaccata

Dal verbo poesia

– Vita –

Spirito volando alto

Lontano, molto lontano

-Anni luci –

Dalla materia mondo

Dalla banalità umana

Volando alto

In eterea notte d’Amore

A sussurrare  ai quattro angoli

Quel che solo io posso saper

-Del mio essere-

-Del mio esistere-

Tempesta serena

Brezza tempestosa

Verbo in poesia

Nella pura euforia

Del vivere.

Miriam Da Costa

Di tutto che siamo

Di tutto che siamo

Di tutto che siamo

Eravamo solo sguardi

Come fulmini in cielo

Come felini in terra

Eravamo solo attrazione

Come il dolce per i bambini

Come il metallo per la calamita

Eravamo solo timidi silenzi

Come la luna al tramonto

Come il sole all’aurora

Eravamo solo labbra

Come la battigia per le onde

Come la vela per il vento

Eravamo solo lingue

Come il sole per la sabbia

Come la luna per il mare

Eravamo solo così…

Come argilla da modellare

Delicata porcellana

Eravamo solo così…

Pensando d’esser alluminio

Siamo diventati d’acciai

Tanto morbidi in pura seta

Intessuti in pizzi e merletti

Ricami ed applicazioni

Lavorazione in grezzo avorio

Sognando d’esser cristallo

Diventando diamante

Eravamo solo così…

Destino

Predestinato.

Miriam Da Costa