
E’ nella solitudine ricercata
Che mi rigenero
E’ nel silenzio profondo del mare
Che infiltro sogni
E dalle sue acque torno a galla
Solo quando sono leggera dalla saudade
E dai pesanti dolori
Tutto quel che imparo dal mare
Sono motivi per interarmi
Nel mondo umano di ( ed in) dolori e crescita
Mai mi tuffo fra le braccia accoglienti del mare
Ed emergo da loro
Prima del tempo
La pazienza e serenità si conciliano in me
Come il tempo delle e nelle stagioni
Io mi riconcilio in loro naturalmente
Le ombre nel prisma luce
Sono i bambini
Scale desiderose di essere incontrate
Salite e svelate al gusto unico della vita
Nulla mi scuote nella mia dolce casa
Di reali fantasie
Dove ballo e canto senza sguardi stentati
Mi guardo e mi basta l’approvazione dell’anima
Colleziono silenzi, lembi e ali
Sono i colori la fonte dei miei passi
Ed i ripidi sentieri la certezza del migliore
Niente e nessuno mi toglie dalla pelle il fiorire
O catena i miei piedi al stretto passaggio fra le montagne
E se cado, mi permetto di alzarmi
C’è sempre la primavera dentro di me
Ad aspettarmi
Fra appello e scelte io mi tuffo
Nuoto
Immergo
Dentro di me esiste la forza che mi contagia fuori
Sebbene io abbia paure
Io esisto e mi cerco
Mi bagno di questo incontro e traspiro
Non quella che incoraggiano
Ma quella che resiste
E fa della costruzione la base di quel che sono
Una donna serena
Un’anima colorata e profumata.
Miriam Da Costa
