Posa la mano vibrante del tuo sguardo
sopra l’epidermide del mio cuor
e lasciala volare
nel mio cielo
immerge lo sguardo assetato della tua lingua
nella sorgente delle mie labbra
e lascialo annegare
nel mio mare
Miry
Posa la mano vibrante del tuo sguardo
sopra l’epidermide del mio cuor
e lasciala volare
nel mio cielo
immerge lo sguardo assetato della tua lingua
nella sorgente delle mie labbra
e lascialo annegare
nel mio mare
Miry
di rosso tono
vestita è la tua lingua
nel cielo della passione
delle tue labbra
interni
bollenti
intimi
bagnati
infiniti
gorgoglianti
il centro del desiderio
nel mezzo della tua saliva
la luna del mio verso
riflette poesia
fino ad albeggiar
fra le scogliere
delle tue braccia.
Miry
*Nominativi dipinto ed artista a me sconociusti*
Il sale delle mie lacrime
Distillato dell’anima
Concentrata d’emozione
Inciso nella profondità dei pori
Della tua lingua
Di miele ricamata
Nella mia bocca
Ad incidere l’intensità
Di noi.
Miriam Da Costa
Il tuo bacio nelle mie vene è radicato
Dal sangue dell’anima alla pelle
Poema nella mia lingua declamato
Fra le linee della tua saliva- miele.
Fin dalla tenera età che cerco il dolce soffio delle parole che donano vita al profondo sussurro dell’anima, ma… ho ancora mille pensieri collegati al milione d’ emozioni sintonizzate con il miliardo di sentimenti, che ancora oggi non trovo il linguaggio per definirli e tradurli perfettamente. A volte il mio pensiero è soltanto una brezza, che appena sfiora i piccoli rami e le foglioline dell’albero del mio essere. Per la sua radice, il mio miglior pensiero non respira ne mangia vocaboli, ma germoglia l’essenza della parola, è per questo che fra tutte le certezze in parole che penso di possedere, la maggiore fra tutte, è che nulla di quel nulla che sono sarei se le parole non esistessero. L’anima mia ha tanto da dire ma… non ha ancora trovato la lingua umanamente possibile per esprimersi in tutta l’immensità della sua essenza. A volte mi sento l’anima come fosse il magma del vulcano, le parole che scrivo sono appena le sue lava.
La mano afferra
Richiamo
Animo
Il foglio
Accarezza
Lettera
Il Corpo
Versa parola
La bocca sussurra
La linea
Onde
Ricami
Che figurano
La virtù
Trasparenza
Dell’acqua
Profondità
Oceano
Il tema passeggia
Nella mente
La logica
Invade la lingua
Divergenze non crea
Insiste inviolabile
Non parla
Dice
La ragione
Mio pensiero
Senza via d’uscita
Frontiere
Che si ripetono
Limite ciclico
Esaltazione
Sciampo
Un fine d’epoca
Alla luce del sole
Del mio mezzogiorno
Circostanziale
Nuova era
Irrompendo
Nell’orizzonte
Inedito
Soltanto
Braccia e gambe
Del sole
Visibili
Occhio nudo
La magia e mistero
Della luna
Svelato
Mente spoglia
Tutto quanto
Soltanto…
Follie mie
Mezzanotte
Poesia
Delirio.
Miriam Da Costa
Tua lingua
declama versi
dice poesia esplosiva
linguaggio bollente
lingua languida
fa gemere quando è poema
in lettere umide
fa tremare quando urla
quando sussurra fa volare
lingua dichiarazione solvente
lingua lava vulcanica
lambisce lettere in fuoco
lembo di brace
direttrice comandante
Mater matrice
dice senza parlare
poesia felice
attinge il proprio ciel
nel cielo della poesia
ruggito domato
in sussurri bagnati
tua lingua
nella mia
poesia.
Miriam Da Costa
Ora!
Voglio incidermi
Di più
In te.
Adesso!
C’è il desiderio intenso
Forte
Volare
Alto, fin dove arde di più
Brace
Calore
Entrare nel tuo cielo
In totale rivolta stellare
Pura guerra di passione
Rosso Colore
E odore
Gli occhi non si fermano
Penetrano e incidono
Verso e inverso
Della tua galassia
Luminosi come raggi di fulmini
Ti afferrano
Ti trascinano
Le labbra si posano ,
Mangiano
Bevono
Vivono
Tua bocca
Tua lingua
Tua saliva
Tutto pura poesia
Sciolta e sensuale
Nella mia stella cadente
Nel tuo cielo di fuoco
Guerra
Nella mia linfa in versi
Sussurri e sospiri
Baci e sguardi
Avvinghiati
In verso
Pace.
Miriam Da Costa
…
Nel tuo orecchio cerco il caldo soffio della parola della tua pelle
che da vita al sensuale sussurro della mia lingua…
Miriam Da Costa
Eravamo solo sguardi
Come fulmini in cielo
Come felini in terra
Eravamo solo attrazione
Come il dolce per i bambini
Come il metallo per la calamita
Eravamo solo timidi silenzi
Come la luna al tramonto
Come il sole all’aurora
Eravamo solo labbra
Come la battigia per le onde
Come la vela per il vento
Eravamo solo lingue
Come il sole per la sabbia
Come la luna per il mare
Eravamo solo così…
Come argilla da modellare
Delicata porcellana
Eravamo solo così…
Pensando d’esser alluminio
Siamo diventati d’acciai
Tanto morbidi in pura seta
Intessuti in pizzi e merletti
Ricami ed applicazioni
Lavorazione in grezzo avorio
Sognando d’esser cristallo
Diventando diamante
Eravamo solo così…
Destino
Predestinato.
Miriam Da Costa
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