Un racconto

 Prendimi l’anima. Annamaria, una vita, tante domande ed un racconto) Introduzione : Annamaria era seduta sulla panchina del giardino pubblico, in un bellissimo pomeriggio primaverile. Dentro la sua testa frullavano tante cose,  Annamaria non poteva fare a meno di domandarsi se c’era un qualcosa di strano, di crudele nel suo destino, aveva appena sorpreso il suo amato a letto con la sua “miglior” amica, e fù proprio per una motivazione simile che se ne era andata via di casa anni prima, aveva sorpreso il suo padre a letto con la sua zia Carlotta dopo cinque giorni dalla scomparsa di sua madre,ed ora in un momento così, fù proprio la sua zia a darle sostegno. Annamaria si ritrovava nel caos di ricordi presenti e passati, passato sempre presente. Era lì sulla panchina a domandarsi di continuo il perchè, dove aveva sbagliato (se mai aveva sbagliato),ma soprattutto sapeva dentro di sé che doveva farsi forte, ancora più forte, un’altra volta forte.  Si era cosi testardamente programmata una vita dedicata al lavoro, un modo di tenersi occupata per non pensare e ricordare, ma come si fa a non ricordare?!! E cosi, si ritrova nel caos di una vita di intenso lavoro, caos di profumi, sapori, pettegolezzi vari, intrighi, passioni clandestine e sentimenti di una azienda familiare.Una famiglia al quanto complicata ma piena di vita. Giorno dopo giorno riscoprì il piacere di lavorare insieme alla famiglia, quella famiglia che aveva “abbandonato” anni prima. I giorni passano, il dolore del  passato recente comincia a farsi da parte, dando spazio a nuove speranze e progetti. All’arrivo della nuova stagione primaverile,  il turbolento incontro con Gabriele. Un uomo che finalmente gli piace.Risvegliando in lei tutti i suoi antichi ricordi e soprattutto le sue paure, ma per lei era arrivato il momento di reagire, di fare i conti con se stessa, con la propria fragilità e le proprie paure e di provare di nuovo ad essere o sentirsi felice. In fondo, anche lei si meritava questo dalla vita, nessuna può essere cosi forte da restare a lungo chiusa e sola con sé stessa, nel tentativo di proteggersi…Ma in lei c’era un conflitto interiore, era come se in lei ci fossero due menti opposte, in perenne lotta tra loro, la fiduciosa contro la scettica, la romantica sognatrice contro la realista, la pessimista contro l’ottimista. Dopo una serie di circostanze che avevano spezzato in due la sua mente, l’animo suo, non poteva essere diversamente. Lei era lì, seduta sulla panchina del giardino, intorno a lei i rumori e profumi primaverili del paese, era consapevole che c’era il bisogno di un cambiamento, e voleva con tutte le sue forze una sorta di equilibrio, diventando così, una relativista…quasi come una artista della contingenza…dentro di sé sapeva che comunque andavano le cose…la vita con i suoi fatti…non era consolante il fatto che doveva prendere atto che dentro di lei…nella sua vita si stava configurando un tema, un motivo conduttore, uno schema:il tradimento. Due volte nella vita questo amaro sapore, anche se vissuti diversamente, si era sentita e vista tradita due volte, due volte a scoprire l’altra faccia della medaglia mascolina, quella più crudele e terrificante per lei. Ma doveva solo fare di tutto quanto uno strumento di esperienza, se si può chiamarlo cosi?!!! Comunque in lei pulsavano fortemente la voglia di vivere e di amare ancora. Continua… P.S. Tutti i nomi e situazioni descritte in queste righe sono frutto di pura fantasia, quindi, se si riscontrano delle analogie con fatti veramente accaduti e riferimenti a persone reali , questo è da ritenersi pura coincidenza. Miriam