Gocce e Perle

GOCCE E PERLE

GOCCE E PERLE

Piove!
Calma e cadenzata pioggia di tiepide lacrime mie
Le desolazioni di questo mondo mi accarezzano la mente
 Le fedele gocce di questa agrodolce pioggia mi bagnano
Casualmente…
L’anima mia li sente nelle vene che vibrano
Fra le dite, la carta e la penna
La struttura di questa pioggia ritmica di dolori e sogni di pace
E piove
Fuori nel mondo
E piove
Dentro l’anima
Piango per il mondo
E piango per me
Piango per i fatti e disfatti
Passati
Presenti
Futuri…
Per i nuovi dolori
E per i tatuaggi dei vecchi
Piango per l’intense gioie vissute
E per le tristi tristezze presenziate e sentite
Piango per quel ho avuto
E piango per quello che non ho saputo avere
Piango per quel che non ho avuto
E piango per quello che non ho saputo volere
Piango per il sogno che non ho inventato
Piango per il grano trebbiato che sprecai
Piango per i dolci che rifiutai
Piango per il grido sordo che lasciai da dire
Piango per l’albeggiare di chimere
Crepuscolo senza proposito…
Io piango!
Prostata sono in questa febbrile pioggia.
Si mescolano in me
L’acqua benedetta dell’immenso padre cielo
Con le gocce della piccola anima mia
Già non so distinguere dal mio viso
Pioggia o lacrime
I miei occhi superficiali non contengono
Queste profonde perle che mi inondano
Scorrono in me
Scivolano nella pioggia…
In un filo a catena di gocce
-perle lacrime-
Cala dell’anima mia
Senza porto…
Senza fermata…
Ad accogliersi nella conchiglia Oceano.

Miriam Da Costa

Filigrane Dell’Anima

Filigrane dell'Anima

filigrane dell'anima, poesia

                                                       Con i pori delle stelle

                                                               Succhio il cielo

                                              In filigrane dove le onde dell’anima

Sono labirinti in labbra

Miei occhi castani di velluto

Sopra la tua pelle sudata

Come intreccio di fili

Mi penetro nel paradiso

Non come baco da seta

Nelle viscere

Come vampiro nelle vene

E qui il verso sanguina

Schiuma tutta la lussuria

Della parola unione

Noi

Sereno cielo

Silenzio di piume

Ascoltando il suono della pioggia

Versandosi nel giardino…

Scivolando in scavi…

Nell’ambito della crisalide

Questo foglio bianco

Di verbi sogni segni

Fra pietre scivola sopra le pietre

Ed il poema dal nulla si fa aracaria

Alla deriva il ventre dell’anima si modula

Mentre la vita

Dolcemente si frammenta nella gioia

Scoprendo in torpore di madreperla

Fra il crepuscolo e l’aurora

D’essere tua rosa

Tuo nettare.

Miriam Da Costa

Scrivendo nella tua pelle

Scrivendo con il sangue
Versando nella tua pelle tutte le mie follie e fantasie
Come se feroce ruggisse mostrandoti i denti
Come se affamata e assetata nel calore impregnasse il tuo seme
E nella tua carne embrionasse i miei più profani pensieri
In questa intensità che mi scivolo in nettare nella tua bocca
Ed è vita nella tua carne bagnata di me
Io, tua divoratrice che tanto ti strega e santifica
Brillo nella luminosità più cristallina
Ed a volte nel crepuscolo della tua assenza
Ti invado stregandoti e donando magia alle tue oscene fantasie
Grido ai quattro angoli del nostro universo
Tutte le parole bagnate nel tuo inebriante liquore
Pazza di passione e desiderio
Folle per il tuo profumo meraviglioso
Affamata della tua carne
Assetata del tuo sudore
E se penso a gocce d’acqua…
Immagino tempesta su di me
E se penso a brezza calda…
Immagino vento forte ed impetuoso in noi
E se penso…
Sogno come ragazzina romanticona
Ma in verità,
Sono soltanto la tua donna innamorata
Partorendo parole in versi e prosa
Scrivendo nella tua pelle
Libro sacro per me.

        Miriam Da Costa