Gli irreali Dei dell’antichità
Sono sempre più tristi
Sono sempre più muti
Si occultano nell’eternità
Degli assetati del mondo
Degli affamati di dominio
Degli assetati del sapere
Degli affamati di gloria
Perche non potreste essere uomini?
Emarginati del sogno deserto!
Dove regna la vostra morte e divinità?
L’eternità senza destinazione
Perche del nulla sorgete?
Divino corpo vivo senza ritorno
Perche voi, Dei, niente vedeste?
Di questa vostra cecità divina
Il prezzo pagaste molto caro
Ma chi vi ha fatti Dei?
Signori dell’eternità cieca
La mia terrena coscienza
In pensieri, vi ringrazia all’infinito
In voi, padroni dell’eternità
I miei vivi versi non credono.
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Ave, oh essere umano!
Ave, oh mondo, pieno di disgrazia,
La crudeltà è sempre con voi.
Tu sei maledetto fra i mondi
E maledetto è il frutto dell’anima tua, l’uomo
Profano mondo, tempio degli dei umani,
calpestato da noi diavoli disumani
ieri, oggi e sempre nella nostra ignoranza
Amen.
Pensiero… Fra l’immenso e l’arcobaleno
Quanto grande e di qual colore sarà il dolore degli dei che si amano e sanno di dover morir?
Dove mai in questo mondo potrò saper degli dei , del loro amore, del loro colore e dolore?
Fra l’immenso e l’arcobaleno dell’eternità della poesia.
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